Liberi di essere

Liberi di essere
L'Uomo: danzatore e contemplativo

mercoledì 23 marzo 2011

Cielo e Nuvole, Mente e Pensieri.

" Quando la mente fluttua, vi sono due entità: la mente e il fluttuare, gli oggetti mentali e la mente stessa, le nuvole che fluttuano nel cielo e il cielo stesso. Due entità: le nuvole e il cielo.
Qualche volta potrebbe accadere - e accade - che vi siano così tante nuvole che il cielo scompare: non riesci a vederlo. Ma anche se non riesci a vederlo, non è scomparso, non può scomparire. E' impossibile fare in modo che il cielo scompaia.
E' presente: manifesto o nascosto, visibile o invisibile, sta lì.
Tuttavia esistono anche le nuvole. Se presti attenzione alle nuvole, il cielo è scomparso. Se presti attenzione al cielo, le nuvole sono solo accidentali: vanno e vengono. Non devi preoccuparti troppo per esse. Sono venute e se ne sono andate: non hanno distrutto il cielo nemmeno per un millimetro, non lo hanno sporcato, non lo hanno nemmeno sfiorato. Il cielo resta vergine.
Quando la tua mente fluttua, esistono due entità: una sono le nuvole, i pensieri, gli oggetti, le immagini; l'altra è la consapevolezza, la mente stessa. Se presti troppa attenzione alle nuvole, agli oggetti, ai pensieri e alle immagini, hai dimenticato il cielo. Hai dimenticato il padrone di casa, hai prestato troppa attenzione all'ospite. Questi pensieri e immagini vaganti non sono altro che ospiti. Se ti focalizzi su di essi, diventi immemore del tuo essere. Sposta l'attenzione dagli ospiti al padrone di casa, dalle nuvole al cielo. Fallo praticamente.
Insorge un desiderio sessuale: questa è una nuvola. Oppure insorge il desiderio di una casa più grande: un'altra nuvola. Puoi farti ossessionare da essa a tal punto da dimenticare completamente la persona che ha suscitato questo desiderio, da cui è insorto. Chi c'è dietro di esso? In quale cielo si sta muovendo la nuvola? Ricorda quel cielo e d'acchitto la nuvola scomparirà. Devi solo spostare il centro di interesse dall'oggetto al soggetto, dall'esteriore all'interiore, dalla nuvola al cielo, dall'ospite al padrone di casa.
Muta semplicemente prospettiva. "

giovedì 10 marzo 2011

TRANCE AS RESOURCE

Il tempo che stiamo attraversando é caratterizzato dalla irruzione delle moltitudini.
Le moltitudini non abitano un territorio, circolano per i varchi nelle faglie e si manifestano dove non sono aspettate: un giorno ad Atene un giorno a Londra, un giorno a Roma un giorno a Tunisi un giorno al Cairo...

Modifichiamo gli stati di coscienza facendo prevalere le forze del corpo danzante e dell’emozione su quelli della razionalità e della coscienza ordinaria.

Nuove identitá si mettono in gioco superando i confini assegnati dai ruoli della vita diurna, un’identità sociale prodotta dall’appartenenza a una tribù che si ritrova per una notte.

Il nostro stato di coscienza non é uno stato raccolto da un leader, semmai si produce contro il leader...é un momento: il momento della rivolta, che ha una sua durata un suo tempo, una sua storia...una sua musica.

Attraverso la Trance ci apriamo a percezioni di noi e degli altri che liberano gli individui dalle catene di un’identità fissa e limitata, dal vincolo di relazioni scandite e dall’incessante controllo delle impressioni che ci sentiamo costretti suscitare in chi ci sta di fronte

Identificandoci con la musica i limiti corporei sembrano sparire e l'universo che ci circonda diventa esso stesso musica.

La danza diviene momento di possessione da parte del proprio inconscio: soli con noi stessi e nel medesimo momento completamente connessi con l'universo che ci circonda.

be positive...good vibes

mercoledì 9 marzo 2011

Liberi di essere

Io non credo nella fede. La mia vita si basa sulla conoscenza, e la conoscenza è una dimensione totalmente diversa. Parte dal dubbio, non dalla fede. Non appena credi in qualcosa, hai smesso di indagare. La fede è uno dei veleni che più distruggono l'intelligenza umana.
Tutte le religioni si basano sulla fede, solo la scienza si basa sul dubbio. E vorrei che anche la ricerca religiosa fosse scientifica, basata sul dubbio; in questo modo non avremo più bisogno di credere e un giorno potremo arrivare a conoscere la verità del nostro essere, e la verità dell'intero universo.

L'amore

Sarai sorpreso di sapere che la parola inglese Love deriva da un termine sanscrito, lobha; lobha vuo dire avidità. Forse è una coincidenza, ma la mia sensazione è che non possa essere sempre così. Dietro deve esserci qualcosa di più misterioso, una ragione alchemica.
Infatti l'avidità, una volta assimilata, si trasforma in amore. E' avidità, lobha, che una volta assimilata, ben digerita, si trasforma in amore.
L'amore è condivisione, l'avidità è accumulo, possesso. L'avidità si limita a voler possedere, senza mai dare, mentre l'amore conosce solo il dare, senza mai chiedere nulla in cambio; è condivisione senza condizioni.
 Deve esistere qualche ragione alchemica per cui lobha è diventato love nella lingua inglese. E, dal punto di vista dell'alchimia interiore, lobha si trasforma sicuramente in love: l'avidità, la bramosia diventa amore.